Studio Fisioterapico e di osteopatia

Francesco De Mattia

CURRICULUM

Francesco De Mattia

Fisioterapista (D.M.n741/1994) con specializzazione in riabilitazione ortopedica e sportiva, posturologo (master I° livello in posturologia clinica presso Univ. Di Pisa), osteopata (diplomato presso la scuola franco-italiana di Osteopatia in collaborazione con la Maison de la Therapie Manuelle di Parigi). Dal 1998 impegnato come terapista in diverse discipline sportive dilettantistiche (calcio, nuoto, tennis ecc.) e professionistiche:

  • 2 America’s Cup al seguito del team Mascalzone Latino a Auckland 2003 e Valencia 2007
  • 24h di Spa-Francorchamps 2002 al seguito del team automobilistico Loris Kessel Racing
  • Collaborazione con la Federazione Italiana di Triathlon e Atletica Leggera

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POSTUROLOGIA CLINICA

La posturologia è la disciplina che analizza la posizione del corpo nello spazio e le interazioni tra le diverse parti dello scheletro, con l’obiettivo di mantenere l’equilibrio sia in condizioni statiche che dinamiche. Tale equilibrio è il risultato di un complesso interplay tra fattori neurofisiologici (relativi al sistema nervoso), biomeccanici (legati al movimento e alla struttura del corpo), psicoemotivi (connessi allo stato mentale ed emotivo) e relazionali (influenzati dalle interazioni sociali).”

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Il sistema tonico posturale è un sistema di tipo cibernetico all’interno del quale avviene una complessa serie di processi psiconeurofisiologici. In questo sistema le informazioni in entrata, provenienti da specifici recettori della postura (il piede, l’occhio, l’apparato stomatognatico, la cute, l’apparato muscolo-scheletrico ecc.) condizionano l’output, ovvero il tono muscolrare. Tuttavia tale condizionamento in uscita è a sua volta il risultato di una elaborazione sugli input da parte dei processi neuropsicologici ed esperenziali.

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OSTEOPATIA

Il corpo è un’unità costituita dalle sue componenti: strutturale, energetica e psichica. Dal punto di vista anatomico, il corpo umano è collegato da una fittissima rete che chiamiamo “fascia”. Si tratta di tessuto connettivo che collega tutto a tutto. Ne fanno parte:

– I tendini e le aponeurosi, che collegano i muscoli alle ossa
– I legamenti e le capsule articolari, che collegano tra loro le articolazioni
– I legamenti, il meso e gli epiploon, che collegano i visceri allo scheletro
– Le meningi che collegano tra loro le ossa del cranio e, tramite componente meningea rachidea, trasmettono i movimenti del cranio e dell’osso sacro e a tutto l’organismo

Da un punto di vista fisiologico, la coordinazione e la comunicazione tra le funzioni corporee è assicurata dal sistema nervoso, circolatorio e linfatico. Le connessioni fasciali spiegano da un punto di vista meccanico come la forza applicata in un punto del corpo, si trasmetta a tutto il corpo, determinando effetti anche a distanza dal punto di applicazione della forza. Ecco perché una banale distorsione della caviglia può influenzare il buon funzionamento delle ginocchia, delle anche, del bacino e, a salire, di tutta la colonna fino al raggiungere le spalle e il cranio.

Allo stesso modo il Sistema Neuro Vegetativo veicola le informazioni dei visceri verso il SNC e, dal SNC, le ordina verso i visceri effettori. Le fibre del SNV sono collegate ai nervi spinali ad ogni livello vertebrale. Una disfunzione di un viscere può informare il nervo del livello vertebrale corrispondente, e influenzare negativamente il piano vertebrale stesso, con una conseguente algia del rachide. Allo stesso modo, una disfunzione vertebrale può influenzare negativamente l’organo corrispondente, con conseguente disfunzione viscerale (Riflesso viscero-somatico e Riflesso somatico-viscerale).

Il ruolo dell’osteopata è quello di eliminare gli ostacoli che impediscono all’organismo di svolgere al meglio la sua funzione di autoguarigione e autoregolazione. Gli ostacoli sono costituiti da blocchi e tensioni delle strutture ossee e fasciali che impediscono la libera circolazione dei fluidi, compromettendo il nutrimento cellulare e l’eliminazione delle scorie prodotte. In relazione al principio olistico, il trattamento osteopatico prevede il riequilibrio delle componenti strutturale, viscerale e craniale.

FISIOTERAPIA SPORTIVA E RIABILITAZIONE

Il corpo umano, e principlamente il sistema muscolare articolare, è lo strumento privilegiato degli sport fisici. Perciò, se l’attività scelta diventa generatrice di dolori, deformazioni o impotenze di qualsiasi genere, essa perde la sua valenza di formazione per assumere quella di danno per le strutture. Un corpo imperfetto non arriverà alle performances che si aspetta e si esporrà a fastidi. Il nostro esperto personale capisce bene l’esigenza del paziente di tornare a praticare lo sport, a livello amatoriale o agonistico. L’obiettivo primario presso il Centro di Riabilitazione Sportiva è quello di aiutare i pazienti a tornare al precedente livello di attività con il mezzo più rapido e sicuro possibile.

Conoscendo la biomeccanica necessaria per i vari sport, il fisioterapista può progettare programmi che consentano di raggiungere la quantità di forza, flessibilità, gamma di movimento, la resistenza e l’equilibrio necessari per tornare sicuri allo sport. Durante la riabilitazione specifica dello sport, i pazienti vengono introdotti ad una progressione di esercizio che va oltre l’allenamento di peso standard. Per assistere i pazienti nel ritorno del loro livello di attività pre infortunio, il nostro staff di professionisti segue da vicino i progressi e incorpora una progressione graduale di attività. Man mano che il paziente aumenta la forza e migliora i movimenti, gli vengono dati esercizi che incorporano l’equilibrio e la propriocezione.

Con i progressi dei pazienti, si incorporano esercizi di allenamento di agilità per migliorare la velocità e il tempo di reazione, concentrandosi su movimenti laterali. Esercizi pliometrici coinvolgono spesso il salto per gli arti inferiori e il lancio per gli arti superiori e sono utilizzati per allenare movimenti esplosivi. Quanto più a lungo un paziente si allena su un esercizio, più che gli esercizi mimano i movimenti specifici di un particolare sport. Questa progressione assicura che il paziente ritrovi fiducia per tornare a giocare il più forte possibile.

LA FIBROLISI

La fibrolisi è una tecnica terapeutica che ha radici storiche nel campo della fisioterapia e della medicina sportiva. Il suo sviluppo risale agli anni ’70, quando i primi studi sugli effetti del trattamento dei tessuti molli mediante tecniche manuali iniziarono a emergere grazie al fisioterapista Kurt Ekman.
È una tecnica terapeutica utilizzata principalmente in ambito fisioterapico e ortopedico e disponibile nel nostro Studio di Fisioterapia. 
La fibrolisi si concentra sulla riduzione delle aderenze e delle fibrosi nei tessuti molli, che possono formarsi a seguito di traumi, interventi chirurgici o infiammazioni croniche. La fibrolisi viene spesso applicata per trattare problematiche muscolari e articolari, migliorando la mobilità e alleviando il dolore. Questo approccio terapeutico si basa sull’utilizzo di strumenti specifici, come ganci o dispositivi manuali, che permettono di lavorare in profondità nei tessuti per rompere le aderenze e stimolare la rigenerazione del tessuto connettivo. L’obiettivo è liberare o ridurre le aderenze ed eliminare i “corpuscoli irritativi” che si trovano tra le aponeurosi o tra i muscoli e le aponeurosi.
La fibrolisi muscolare è particolarmente efficace nel trattamento di condizioni come tendiniti, epicondilite (gomito del tennista) e fascite plantare. Inoltre, può essere utilizzata per migliorare il recupero post-operatorio o post-traumatico. 
Una delle caratteristiche distintive della fibrolisi è la sua capacità di agire in modo mirato su aree specifiche del corpo, consentendo un trattamento personalizzato e spesso più rapido rispetto a metodi tradizionali.
Oltre ai benefici fisici immediati, la fibrolisi può contribuire a prevenire ulteriori complicazioni riducendo l’infiammazione locale e migliorando l’elasticità dei tessuti. Questo rende la tecnica un’opzione utile non solo per gli atleti professionisti ma anche per individui che soffrono di dolori cronici o limitazioni funzionali dovute a cicatrici interne. Può essere usata per una vasta gamma di patologie: tunnel carpale, Dupuytren, canale de Guyon, nevralgie di Arnold, lombalgie, sciatalgie, periostiti e problematiche di ritorno venoso.
Con il suo approccio versatile e mirato, la fibrolisi rappresenta un importante complemento alle terapie fisiche convenzionali.